Il tribunale di Rennes si è espresso e ha sancito, in primo grado, che i quadri del pittore bretone Xavier Marabout non sono una contraffazione del marchio e del personaggio di Tintin, come invece sostenevano gli avvocati di Moulinsart, la società che gestisce i diritti degli eredi di Hergé.
L’accusa era in effetti piuttosto fragile, il lavoro di Marabout era chiaramente ispirato al grande pittore americano Edward Hopper, ed il fatto di aver inserito Tintin in contesti erotizzanti, in compagnia di giovani e seducenti donne – cosa che ha fatto imbestialire Moulinsart – è stato giustamente considerato dal tribunale un fatto che rientra nella sfera della satira e dell’umorismo (e della libertà di espressione).
Non si sa al momento se Moulinsart deciderà di ricorrere in appello: si tratta della seconda sconfitta di questo tipo, dopo che nel 2011 un tribunale ha considerato i romanzi di Gordon Zola, Les aventures de Saint-Tin, et son ami Lou (Les Editions du Léopard démasqué) un legittimo esercizio di satira.
La testarda incapacità di distinguere tra contraffazione, omaggi, satira e arte, ha reso negli anni la Moulinsart odiosa al mondo della Bd, e oggetto a sua volta si sberleffi vari, che i social hanno aumentato a dismisura.
Nel frattempo Xavier Marabout non può che festeggiare: i suoi quadri sono ricercatissimi.