Quarantacinque anni dopo la cessazione delle pubblicazioni, la rivista di fumetti, femminista e molto gay Ah! Nana torna in libreria mercoledì 25 ottobre, grazie a un finanziamento partecipativo.
Il team di Les Humanoïdes associés, che ha rilanciato la rivista Métal Hurlant poco più di un anno fa, ha voluto aprire i numeri speciali con un omaggio ai creatori di Ah! Nana, un’impresa pionieristica nel mondo del fumetto francese.
«L’idea era anche quella di offrire qualcosa di diverso da Métal Hurlant», spiega Cécile Chabraud, editor e caporedattore del progetto.
Il contenuto di Ah! Nana riflette la grande libertà e le preoccupazioni femministe del suo tempo, affrontando i temi più sensibili e tabù della società alla fine degli anni ’70: arte, moda, ma anche sessualità femminile, violenza contro le donne, nazismo e identità trans. Quest’ultimo aspetto portò al divieto di vendita ai minori.
Nel primo “Edith Orial”, leggiamo: “C’era un certo numero di fumettiste, coloriste e giornaliste che si lamentavano tra loro per il fatto di doversi confrontare con le fantasie maschili travestite da regola d’oro della stampa. Così Ah! Nana aprì la strada a una nuova generazione di femministe d’avanguardia, infrangendo gli stereotipi, ribaltando le convenzioni e dando libero sfogo ad autrici di primo piano come Chantal Montellier, Florence Cestac, Nicole Claveloux, Trina Robbins, Paula Jacques e Agnès Varda (in un sorprendente fotoromanzo basato sul suo film L’une chante, l’autre pas), senza chiudere la porta ad alcuni autori maschi, come Tardi o Mœbius. Infine, ha offerto uno spazio unico al punk e al rock’n’roll femminile con Patti Smith, Blondie e altri artisti leggendari.