Il 16 agosto scorso il Gruppo Lagardère, proprietario di Hachette, ha annunciato l’acquisizione dell’editore statunitense Workman Publishing, specializzato in manualistica.
L’acquisizione, che sarà perfezionata entro «questo autunno» secondo quanto riportato dal comunicato stampa ufficiale, è avvenuta a fronte di un esborso di 240 milioni di dollari.
Workman ha fatturato 134 milioni di dollari nel corso del 2020, con un aumento del 12% YoY.
A sostenere il fatturato in gran parte l’enorme catalogo di manualistica con numerosi best-seller nel segmento dei libri per ragazzi (che hanno venduto oltre 40 milioni di copie, secondo il New York Times).
Questa acquisizione arriva in un contesto tumultuoso per Hachette Livre, la cui società proprietaria, Lagardère, è stata trasformata in giugno in una società per azioni e ha visto l’ingresso di Vincent Bolloré come principale azionista.
Arnaud Lagardère, amministratore delegato del gruppo, aveva già annunciato a giugno la possibile acquisizione di asset all’estero. Interpellato su una fusione tra Editis, gruppo di proprietà di Vincent Bolloré, e Hachette Livre, Lagardère ha negato questa possibilità ma ha fatto riferimento «alla ricerca di sinergie, ad esempio nell’acquisto di carta o acquisizioni all’estero».