Nel primo numero del 2023 della rivista francese di satira Charlie Hebdo, sono state pubblicate le vignette selezionate in seguito a un invito lanciato dalla redazione a dicembre. Con lo slogan #MullahsGetOut si chiedeva a disegnatori di tutto il mondo di ridicolizzare «quel leader religioso obsoleto», la Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ali Khamenei.
In seguito alla pubblicazione del settimanale lo scorso mercoledì 4 gennaio 2023, il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica, Hossein Amir Abdollahian, ha commentato su Twitter che la pubblicazione dei disegni era un «atto offensivo e indecente».
Le vignette in questione sono visibili anche sul sito web di Charlie Hebdo. Raffigurano Ali Khamenei, la Guida Suprema della Repubblica Islamica, che si fa beffe del suo atteggiamento nei confronti delle proteste dei cittadini che si stanno svolgendo in Iran dal settembre 2022.
Una forte repressione, organizzata dallo Stato iraniano, ha accolto questi movimenti di protesta pacifici, iniziati con la morte di Mahsa Amini, una studentessa di 22 anni, deceduta dopo il suo arresto da parte della “polizia religiosa” del paese, incaricata dalla Repubblica Islamica di controllare il rispetto degli obblighi religiosi da parte della popolazione, in particolare dell’uso dell’hijab da parte delle donne.
L’evento ha portato la popolazione in piazza, soprattutto le donne che chiedono maggiori diritti nel paese. Le leggi si basano su un’interpretazione molto rigida della Sharia, un insieme di norme e regole dettate dall’Islam. Si dice che più di 400 persone siano morte a causa della violenta repressione delle autorità.
Le minacce alla rivista da parte delle autorità iraniane, ricordano com’è ovvio l’attentato terroristico di cui il giornale è stato vittima il 7 gennaio 2015 e dove hanno perso la vita dodici persone tra autori e redattori, ma anche l’atteggiamento di un altro ayatollah, Rouhollah Khomeini, che nel 1989 emise una fatwa che condannava a morte Salman Rushdie, l’autore del libro I versetti satanici, ritenuto blasfemo e vittima recentemente di un attentato a New York.