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Bastien Vivès rinviato a giudizio per diffusione di immagini pedopornografiche

Il fumettista francese Bastien Vivès è stato rinviato a giudizio per diffusione di immagini a carattere pedopornografico. Il processo si terrà il 27 e 28 maggio presso il tribunale correzionale di Nanterre. L’accusa è di aver prodotto e diffuso immagini di minori con contenuti pornografici in due suoi libri, come ha reso noto giovedì il pubblico ministero all’AFP.

Anche le case editrici Les Requins Marteaux e Glénat, che hanno pubblicato i libri incriminati, saranno processate per lo stesso reato.

L’inchiesta e i libri incriminati

La decisione di rinviare a giudizio Vivès è arrivata al termine di un’inchiesta preliminare avviata nel gennaio 2023 in seguito alla denuncia di diverse associazioni per la tutela dell’infanzia, tra cui la Fondation pour l’enfance e Innocence en danger.

Leggi anche: Bastien Vivès e i suoi editori denunciati per «diffusione di immagini pedopornografiche»

Inizialmente, le indagini avevano coinvolto tre opere di Vivès: Les Melons de la colère (2011, Les Requins Marteaux; in Italia per Comicon edizioni con il titolo Meloni di rabbia), La Décharge Mentale (2018, Les Requins Marteaux; in Italia per Comicon edizioni con il titolo Svuoto mentale) e Petit Paul (pubblicato da Glénat e attualmente fuori commercio). Tuttavia, il processo riguarderà solo gli ultimi due libri.

Petit Paul, in particolare, ha suscitato grande scalpore per le sue immagini di un bambino con un pene sproporzionato coinvolto in rapporti sessuali con donne adulte. All’epoca della sua pubblicazione, diverse librerie avevano ritirato il volume dagli scaffali.

La difesa di Vivès e le polemiche

L’avvocato di Vivès, Richard Malka, ha definito il processo “un’ipocrisia” da parte del pubblico ministero di Nanterre, sottolineando come precedenti segnalazioni riguardanti Petit Paul fossero state archiviate senza seguito. Malka ha anche criticato l’eccessiva attenzione mediatica e giudiziaria riservata al caso, a suo dire sproporzionata rispetto ad altri, più gravi, che coinvolgono minori.

Le minacce e la solidarietà

Dopo l’apertura dell’inchiesta, Vivès e i suoi editori hanno ricevuto numerose minacce, alcune anche molto pesanti. Questo ha portato all’annullamento di una mostra dedicata al fumettista al Festival di Angoulême del 2023.

Recentemente Vivès ha raccontato la sua vicenda nel libro La vérité sur l’affaire Vivès pubblicato da Charlotte.

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