Gli Eisner Awards, il più prestigioso premio statunitense per il fumetto, comprendono ben trentadue categorie con sei nominati per ognuna. Non deve sorprendere, dunque, l’abbondanza di nomi che ogni anno accompagna le nomine. E quest’anno il numero dei francesi è più alto che mai, con ben diciassette… nominations.
Pascal Jousselin, l’autore del brillante Imbattable per Dupuis, porta a casa due nomination: miglior serie nella categoria “9/12 anni” e Miglior autore unico.
Per quanto riguarda il miglior adattamento, c’è la nomina di Daniel Casanave e David Vandermeulen per il loro fumetto tratto da Sapiens di Yuval Noah Harari (Albin Michel).
Il premio per la migliore opera internazionale vede la Francia in lizza con ben due nomination: Irena di Jean-David Morvan, Severine Tréfouël e David Evrard (Glénat), ma anche Ailefroide: Altitude 3 954 di Olivier Bocquet e Jean-Marc Rochette (Casterman). Un racconto storico da una parte, e uno sull’alpinismo dall’altro.
Si tratta di una categoria in cui pochi artisti europei sono chiamati perché è una tradizione e una professione tipica dell’industria dei fumetti americani, tuttavia Bertrand Gatignol appare accanto fumettisti americani per il premio per il miglior inchiostratore per la sua serie giovanile Pistouvi (Dargaud).
Nominati anche gli autori del fumetto Soon: Benjamin Adam (miglior fumettista) e il duo che forma con Thomas Cadène per il miglior fumetto digitale. Cadène viene nominato una seconda volta come miglior webcomic per BFF, che co- firma con Clément C. Fabre e Joseph Safieddine per Webtoon Factory / Dupuis.
Nella categoria dei migliori fumetti digitali ci sono anche gli autori Lucy Mazel e Véro Cazot per la loro serie Olive (Dupuis).
Altri autori per la migliore pubblicazione ispirata a una storia vera: Mademoiselle Caroline e Julie Dachez per The Invisible Difference (Delcourt).
I vincitori saranno annunciati al festival di San Diego tra il 23 e il 25 luglio 2021.
Va sottolineato che anche la presenza degli italiani è notevole, con nomination in tutte le categorie. Una differenza, però, salta agli occhi: i francesi sono tutti nominati con prodotti francesi, gli italiani perché – salvo rare eccezioni – lavorano su serie statunitensi.