Last updated on 31 Dicembre 2022
Con un comunicato stampa il Festival Internazionale del fumetto di Angoulême ha annunciato la cancellazione della mostra dedicata all’opera di Bastien Vivès, che da alcuni giorni è al centro di un’intensa polemica. Nel comunicato si fa riferimento alle tematiche pedopornografiche ma la motivazione citata per la cancellazione riguarda le minacce ricevute da Vivès.
L’autore era stato al centro di polemiche per il fumetto Petit Paul, pubblicato quattro anni fa da Glénat e che ha portato due catene di librerie a ritirare le copie dagli scaffali.
In quel caso l’accusa era di mostrare un bambino di dieci anni al centro di vicende piccanti e sessuali. La replica dell’editore Glénat, che ha difeso il suo autore, è che si tratta di una commedia satirica e non certo di incitamento o incoraggiamento a comportamentali criminali.
Ma la polemica è montata nuovamente con l’annuncio da parte del Festival di Angoulême di una mostra dedicata a Vivès, che nel 2007 era stato premiato come “autore rivelazione”.
In un comunicato, il Festival ha annunciato la cancellazione della mostra Dans les yeux de Bastien Vivès, prevista dal 26 gennaio al 12 marzo 2023 e curata da Antoine Guillot e Cathia Engelbach.
«Sono state fatte minacce fisiche a Bastien Vivès. Non è quindi possibile che l’evento consideri che la sua programmazione possa mettere a rischio un autore e, potenzialmente, tra qualche settimana, gli spettatori del festival».
Lunedì 12 dicembre, l’autore ha comunicato di aver presentato una denuncia per minacce sui social network.
«Ho soldi a sufficienza per presentare una denuncia. Sono stato incoraggiato a farlo, ma non sono molto litigioso», ha detto al quotidiano Le Parisien, aggiungendo: «No, non sono un pedofilo e no, questa non è la mia fantasia. Se si leggono le mie opere in modo onesto, si può vederlo facilmente».
Nel suo comunicato stampa, la FIBD (Festival International de la Bande Dessinèe) aggiunge che «spetta ora alle autorità competenti gestire la situazione».
Per il resto, il festival ricorda che l’opera di Bastien Vivès “rientra nell’ambito della libertà di espressione e che spetta alla legge tracciare i confini in questo settore”: in quanto tale, l’autore non sarebbe oggetto di alcuna denuncia “di nessun tipo”. Per quanto riguarda i commenti segnalati, spetta a lui “spiegare, nel modo che ritiene opportuno, il loro significato e la loro ragione d’essere”. Fausto Fasulo, vice direttore artistico del Festival di Angoulême, aveva già difeso Vivès di fronte alle critiche, affermando che non era possibile confondere i suoi fumetti “con alcuna forma di banalizzazione dei crimini sessuali o di incitamento”.
La polemica ha raggiunto il Ministro della Cultura, Rima Abdul-Malak. Il 13 dicembre ha sottolineato in un’intervista che “alcuni commenti” fatti da Vivès in passato “non sono accettabili”. Tuttavia, ha affermato che non è possibile “ridurre questo autore a due fumetti e ad alcune frasi dette nelle interviste”.